La storia della matematica > Fermat e Pascal
Fermat e Pascal
Pierre Fermart e Blaise Pascal, contemporanei di Cartesio, portarono anch'essi un fondamentale contributo al rinnovamento della scienza matematica. Fermat, per quanto riguarda la matematica, tutto quanto produsse lo fece
da dilettante. Magistrato e consigliere del re, al parlamento di Tolosa,
aveva probabilmente molto tempo libero e lo dedicava al suo hobby preferito:
gli studi matematici. Uomo coltissimo, scriveva ottimi versi nelle principali
lingue europee. Fu anche un ottimo filologo di greco e latino. Di carattere
affabile e simpatico (anche se Cartesio, sicuramente geloso di lui, soleva
ripetere: "Il signor de Fermat è un guascone, io no"),
fu anzi incapace di vantarsi, come meritava, delle sue scoperte. |
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Memorabile divenne una lunga polemica con Cartesio, a proposito di problemi inerenti al calcolo differenziale. Fermat dedusse, tra l'altro, le leggi della riflessione e della rifrazione. Rettificò inoltre Descartes, nella classificazione delle curve secondo il loro grado.
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Blaise Pascal |
Ed eccoci a quello che alcuni hanno definito "il
capitolo più curioso della matematica": un compendio innumerevole
di problemi, di relazioni, di rapporti, che servono sia al giocatore d'azzardo
del poker o dei dadi, sia al frequentatore della roulette, che ai consigli
di amministrazione delle assicurazioni, nonché ai fisici teorici
e sperimentali, che studiano la composizione degli atomi e delle loro
particelle, od ai biologi, che affondano le loro meningi nelle questioni
della genetica. Il calcolo combinatorio, cioè lo studio e l'analisi
delle possibilità che un certo evento si verifichi oppure no, è
legato ai nomi di Pascal e di Fermat, che, tra l'altro, si conoscevano
bene e si stimavano reciprocamente. |
Pascal, sin da giovanissimo, rivelò la sua straordinaria capacità matematica. Nel campo della fisica, riprendendo in mano gli esperimenti di Torricelli, dimostrò il vero significato della pressione atmosfèrica. A lui si debbono alcuni studi basilari della geometria prospettica. Un'altra conquista di Pascal merita di essere ricordata: appena diciannovenne, ideò e costruì la prima macchina calcolatrice del mondo. Scrittore raffinato (a lui si debbono alcune delle più belle pagine della lingua francese), oscillò nelle sue indagini e nelle sue meditazioni fra gli studi della teologia, le concezioni mistico-morali e lo studio delle scienze esatte. Di salute cagionevole, Pascal morì assai giovane, frequentemente torturato da problemi fisici e spirituali. |