La differenza esistente fra le conoscenze matematiche medio-orientali, pur immense e meravigliose, e quello che i Greci crearono con la loro capacità di astrazione logica, risiede nella vera dignità scientifica attribuita alla matematica. Tanto in Babilonia quanto in Egitto esistevano teorie matematiche, ma esse si riducevano al massimo nel cercare, da parecchie soluzioni singole, la soluzione generale di un problema; quasi mai dal generale si deduceva il particolare. Il fondamentale elemento di novità che i Greci introdussero fu l'allontanamento dall'approccio puramente empirico della matematica da loro ereditata da Egizi e Babilonesi a favore dell'invenzione di una matematica più astratta, fondata su una struttura logica di definizioni, assiomi e dimostrazioni.
Questo sviluppo ebbe inizio nel VI sec. a.c. con Talete di Mileto e Pitagora di Samo.